Costigliole d'Asti - La chiesa parrocchiale di San Siro a Bionzo

Il santo vescovo Pavese tra le colline costigliolesi

Agli inizi del XIII secolo il borgo di Bionzo fu confermato, dal papa, tra i possedimenti dell'abbazia di San Michele della Chiusa (Sacra di San Michele). Nel 1205 passò ai nobili Lanzavecchia di Alessandria per poi essere ceduto al comune di Asti nel 1288. Nel 1290 il castello e l'abitato furono distrutti dal marchese Guglielmo del Monferrato, a nuova distruzione furono soggetti nel 1316. Nel 1567 la chiesetta, dedicata a San Siro primo vescovo di Pavia, è descritta in discrete condizioni: con porta ben chiusa e il tetto integro, mentre nel 1605 è definita con le pareti in gran parte intonacate e decorate. Fin dalla fine del XVI secolo è attestata la presenza del fonte battesimale, concesso dalle autorità religiose pavesi, da cui dipese la parrocchia di Costigliole fino al 1805, a motivo della distanza della frazione da Costigliole Centro. Intorno al 1640 la vecchia chiesetta venne riedificata, probabilmente come voto per lo scampato pericolo della peste del 1630-1632. L'attuale edificio sacro è stato innalzato tra il 1712 e il 1721 in sostituzione di quello seicentesco divenuto ormai angusto e per di più in non buone condizioni; benedetto, seppur non finito, il 26 maggio 1719 da un delegato del vescovo di Pavia. La chiesa ha una semplice ma elegante facciata scandita da doppie paraste binate e coronata da un timpano circolare. Degna di nota, sull'unico portale d'accesso, una statua in cemento raffigurante San Siro, posizionata nel 1893. Il campanile, sul lato destro, è stato sopraelevato nel 1959 per la sistemazione di un grande orologio. Nel 1927 fu posizionata la ringhiera in ferro battuto presente sul cornicione interno (fabbro Medardo Gozzelino). La decorazione dell'interno si deve ai restauri complessivi eseguiti tra il 1953 e il 1955 su istanza del parroco don Alessandro Paltro (1922-2007), condotti dai capomastri Garbarino di Costigliole. L'apparato pittorico si deve a Giovanni Gatti, eseguito sotto la direzione di Carlo Frascaroli di Alessandria. L'altare maggiore, in marmi policromi, è stato collocato nel 1953 dalla ditta Pallavicini di Acqui Terme. Ai lati del presbiterio e sulla parete del coro, tre affreschi del 1955, firmati da Francesco Mazzucchi (1896-1967) a rappresentare l'Ultima Cena (coro), Gesù e la Samaritana (a destra) e la Chiamata dell'apostolo Pietro (a sinistra).

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